Fondazione G. Feltrinelli. Presentazione progetto Abitare Fluido: “Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni”
La Fondazione G. Feltrinelli ha presentato oggi 23 maggio a Milano e giovedì 30 a Torino i risultati della ricerca Abitare Fluido con il rapporto “Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni”, alla cui definizione ha collaborato anche Confindustria Assoimmobiliare.
La mobilità giovanile in Italia è aumentata verso una maggioranza di soggetti che preferiscono affittare anziché possedere la casa, anche a causa della precarietà economica e lavorativa. Fino a pochi decenni fa le persone abitavano una o due case in tutta la vita, quella della famiglia di origine e quella della famiglia di “destinazione”; oggi pensare che si possa cambiare modo di abitare in relazione alle fasi della vita non è più una cosa così eccezionale. Il curriculum abitativo di ognuno di noi si sta infatti ampliando, il 50% degli intervistati ha cambiato la città di residenza negli ultimi dieci anni, il 70% almeno una volta nella vita. Inoltre dalla ricerca è emerso che il 41% dei giovani sarebbe interessato a modalità abitative collaborative; il 32% valuterebbe la possibilità di vivere in una casa in affitto con un progetto collaborativo, il 38% in una casa di proprietà con un progetto collaborativo. Si tratta, quindi, di pensare a una casa che sia legata alle fasi della vita e ai bisogni che si possono presentare.
La ricerca nasce quindi dall’esigenza di capire quali sono i modi di abitare e le aspettative delle giovani generazioni, per individuare nuove prospettive attraverso le quali riconsiderare il tema “casa”. L’indagine si è rivolta direttamente ai giovani attraverso un questionario, somministrato nelle principali città italiane e due workshop progettuali, svolti uno a Torino e uno a Milano. La survey ha tracciato la condizione attuale nonché evidenziato un mutamento nelle esigenze abitative giovanili. I workshop hanno invece delineato le caratteristiche di una “casa ideale” che per molti giovani non è più un’entità statica, ma un progetto flessibile capace di adattarsi alle diverse fasi ed esigenze della vita.
La pubblicazione ha fatto emergere in particolare l’opportunità di un abitare esteso, fluido, che prevede la possibilità di vivere in maniera flessibile in un sistema composto da più abitazioni, in contesti urbani e non. Un modello che risponde alle esigenze di una società sempre più complessa e variegata, che mette al centro la socialità e il senso di comunità.
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