Patrimonio immobiliare a emissioni zero, un obiettivo nazionale per il recovery e 110%

Patrimonio immobiliare a emissioni zero, un obiettivo nazionale per il recovery e 110%

Occorrono 9 miliardi anno per garantire un tasso di ristrutturazione tale da permettere al nostro Paese di raggiungere gli obiettivi 2020-2030 e 2030-2050 del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, secondo stime MISE.
La Presidente di Confindustria Assoimmobiliare Silvia Rovere, muovendo da questo dato e dal bisogno di evitare un approccio centralista e dirigista al tema della rigenerazione del patrimonio immobiliare, illustra a Giorgio Santilli, capo della redazione romana de Il Sole 24 Ore, il documento “Real Estate NetZero” e le proposte di Assoimmobiliare per avviare una stagione di interventi di efficientamento energetico e di rigenerazione di dimensioni significative. Svincolare il superbonus e il sismabonus dalla loro natura episodica e renderli strumenti di una strategia di lungo corso aprendoli, al contempo, agli OICR, Fondi e Siiq; snellire i processi burocratici (doppia conformità urbanistica e catastale); ma anche: accelerare l’efficientamento energetico degli immobili pubblici attraverso l’affidamento della gestione/dismissione a gestori e investitori privati; superare il gap normativo relativo alle certificazioni delle costruzioni sostenibili attraverso l’introduzione di una certificazione unica ambientale dinamica che cumuli tutte le informazioni utili; ricorrere a strumenti finanziari alternativi per incentivare l’efficientamento energetico. L’obiettivo è così sfidante e cruciale per la modernizzazione del sistema paese da rendere opportuna la costituzione di un “Comitato tecnico pubblico-privato” per garantire un’azione continuativa e coordinata e un catasto energetico pubblico digitalizzato.  Questi sono alcuni dei temi toccati nell’intervista.

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