Il sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, dell’Agenzia delle Entrate e di Banca d’Italia
Il rapporto “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”, un’indagine trimestrale realizzata da Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, viene condotta su un campione rappresentativo di agenti immobiliari. L’indagine fornisce una panoramica sul mercato residenziale, sull’attività di compravendita e sui prezzi, oltre che sulle prospettive del settore.
Nel primo trimestre del 2024 la maggioranza degli operatori ha segnalato stabilità nei prezzi delle abitazioni (66%). La domanda di abitazioni si conferma debole, sebbene emergano alcuni segnali di miglioramento: l’84% delle agenzie ha venduto almeno una casa, percentuale simile a quella del primo trimestre del 2023. Tuttavia, il saldo delle transazioni intermediate è negativo sia rispetto all’anno che al trimestre precedente.
Anche l’offerta resta debole: le indicazioni di calo del mercato restano prevalenti (41%), nonostante il saldo dei potenziali acquirenti sia migliorato. Gli agenti evidenziano una riduzione del numero di transazioni sia rispetto al trimestre precedente che a quello corrispondente del 2023; mentre lo sconto medio sui prezzi richiesti dai venditori e i tempi di vendita rimangono in prossimità dei livelli minimi dall’inizio della rilevazione. Le difficoltà per i compratori di ottenere un prestito per l’acquisto di un’abitazione si attenuano, mentre la quota di transazioni finanziate con mutuo torna a crescere. La percentuale di acquisti finanziati con mutuo è cresciuta al 62%, mentre il rapporto prestito/valore dell’immobile rimane stabile al 77%.
Si conferma la tendenza al rialzo dei canoni di locazione, sostenuta sia dal calo dell’offerta che dall’espansione della domanda. I canoni di locazione sono aumentati per il 53,1% degli agenti, il valore più alto dall’inizio dell’indagine. Il 45% degli operatori segnala un calo degli incarichi a locare: la minore offerta è attribuita alla preferenza dei proprietari per affitti brevi, soprattutto in aree urbane.
Il pessimismo nelle attese degli agenti è diminuito sia per il proprio mercato che a livello nazionale. Sul lungo termine, le aspettative sono marginalmente migliorate, restando deboli. Le prospettive sui prezzi delle abitazioni sono meno negative grazie alla diminuzione degli operatori che prevedono ribassi (25% da 31%). Le aspettative sugli effetti della direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (“Case Green”) sono moderatamente positive rispetto all’anno scorso. Si prevede un aumento della domanda per abitazioni da ristrutturare (2%) e per quelle ad alta efficienza energetica (+75%), mentre si attende una diminuzione dei prezzi per le abitazioni a bassa efficienza energetica (-62%).
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