I dati del IV trimestre 2024 sul mercato delle abitazioni, di Banca d’Italia e AdE
Nella nuova edizione del “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni”, Bankitalia riportati i dati relativi al IV trimestre 2024.
Il sondaggio, condotto dalla stessa Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, rileva come numero di agenzie che hanno effettuato almeno una vendita nel periodo interessato ha raggiunto l’88,9%, il livello più alto dall’inizio della serie storica.
Nonostante una prevalenza di giudizi di stabilità, il prezzo delle abitazioni viene segnalato al rialzo, con il 17,3% degli operatori che indicano un incremento rispetto al periodo precedente. La domanda è sostenuta dal miglioramento nell’accesso al credito, con una riduzione della difficoltà di ottenere un mutuo – che si attesta al 19% – in calo rispetto al 20% del trimestre precedente. Si tratta di un fattore che ha contribuito a un aumento delle transazioni, sebbene il saldo tra le agenzie che segnalano un aumento delle stesse rispetto a quelle che riscontrano una riduzione rimanga negativo, ma in netto miglioramento rispetto al trimestre precedente (-12 punti percentuali).
Le vendite si concentrano principalmente su case “di seconda mano”, con oltre l’80% delle transazioni in questa categoria. Il 56% di queste abitazioni appartiene a classi energetiche basse, specialmente al Centro e Sud Italia, mentre nelle aree urbane la percentuale di case con classe energetica più alta è maggiore. L’offerta di immobili rimane debole, con una significativa riduzione degli incarichi a vendere. Sul fronte della domanda, solo il 42% delle agenzie prevede un aumento dei canoni di locazione nel trimestre in corso, registrando un incremento del 4% rispetto al periodo precedente. Questo fenomeno è principalmente legato alla scarsa disponibilità di immobili e alla crescente tendenza, soprattutto nel Centro-Sud, a destinare le abitazioni agli affitti brevi.”
Il mercato degli affitti brevi ha avuto un impatto significativo, con l’80% degli operatori che ritiene che questo fenomeno abbia ridotto l’offerta di abitazioni in affitto, influenzando anche le compravendite. Infatti, se da un lato gli affitti brevi riducono l’offerta di case in vendita, dall’altro stimolano la domanda di acquisto di nuovi immobili da destinare a tale uso.
Le prospettive future sono positive, con un aumento della percentuale di operatori che si aspettano un rialzo dei prezzi nei prossimi mesi, mentre diminuisce la quota di chi prevede un calo. Le aspettative sugli andamenti del mercato per il 2025 sono dunque ottimistiche, sostenute da un miglioramento delle condizioni di accesso al credito e da una domanda sempre più dinamica.
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