Duff&Phelps. COVID-19: Il sentiment sul mercato immobiliare aggiornamento dicembre 2020
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto globale sull’economia mondiale. Sul fronte del mercato dei capitali, la Banca Centrale Europea (BCE) prosegue le misure espansive di sostegno all’economia, con l’immissione di ingente liquidità sui mercati e il contenimento dei tassi di interesse: queste politiche proseguiranno presumibilmente anche nel 2021 in modo da accompagnare gradualmente verso l’uscita dalla crisi sanitaria e all’avvio della fase di ripresa.
Nel frattempo, nel mese di luglio 2020, il Consiglio Europeo, dopo una lunga trattativa, ha deliberato l’istituzione del Recovery Fund “Next Generation EU” a favore dei paesi più colpiti dall’epidemia, per un importo complessivo pari
a 750 miliardi di euro, reperiti grazie all’emissione di debito garantito dall’Unione Europea. Di questi, una quota pari a 209 miliardi di euro spetterà all’Italia (81,4 miliardi di euro a fondo perduto).
Osservando l’andamento volatile dei mercati, si ritiene opportuno recepire il perdurare di condizioni di incertezza in tutte le asset class immobiliari.
Tuttavia, appare evidente come alcune di esse, quali trophy asset mixed use (direzionale/retail), logistica e sviluppi prevalentemente residenziali (questi ultimi soprattutto in città primarie) risultino molto appetibili per gli investitori e tale attrattività attenua parzialmente l’incertezza dei mercati di riferimento.
In particolare, mostra grande capacità di crescita e consolidamento il mercato della logistica e delle infrastrutture tecnologiche ad essa connesse (data center e centraline telefoniche), strettamente correlati al profondo processo di digitalizzazione in atto ed atteso in coerenza con le strategie di impiego dei fondi europei.
In questo scenario complesso, la ricerca Duff&Phelps esamina lo stato dell’arte pre-crisi e i possibili scenari post delle principali asset class del real estate italiano.
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