CBRE. Data Center in Europa: le ultime evoluzioni

CBRE. Data Center in Europa: le ultime evoluzioni

Il mercato europeo dei data center sta vivendo una grande fase di crescita, ma le difficoltà legate alla disponibilità di terreni e risorse energetiche potrebbero ridefinire le strategie degli operatori.

Secondo il report di CBRE, nel 2024 l’Europa ha registrato un record di 655MW di nuova capacità, segnando un aumento del 17% rispetto al 2023, nonostante gli ostacoli nello sviluppo di nuove strutture. Solo nel quarto trimestre, l’offerta è aumentata di 297MW, con il 51% destinato ai mercati primari come Dublino (62MW), Francoforte (56MW) e Parigi (34MW), mentre i mercati secondari, in forte espansione, hanno aggiunto 145MW, trainati da Oslo e Berlino.

La domanda di spazi ha superato l’offerta per il quarto trimestre consecutivo, con un assorbimento record di 341MW nel Q4 e 706MW nell’intero anno, segnando il settimo anno di crescita consecutivo. L’espansione del cloud da parte degli hyperscaler (grandi provider di servizi cloud che gestiscono infrastrutture IT su larga scala, come ad esempio AWS, Microsoft Azure e Google Cloud) e la crescente richiesta di capacità per l’intelligenza artificiale stanno accelerando la domanda, ma la mancanza di energia e strutture adeguate nei mercati FLAPD (Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino) potrebbe spingere gli operatori verso nuove destinazioni.

I contratti di pre-let hanno rappresentato il 66% del take-up totale europeo e il 71% nei mercati secondari, con il 90% del take-up secondario (262MW) concentrato a Berlino, Madrid, Milano, Oslo e Varsavia, confermando il crescente interesse per queste città.

Il tasso di vacancy in Europa è sceso al 10% nel Q4, il livello più basso mai registrato, e all’8% nei mercati FLAPD. Se la tendenza dovesse proseguire, per la prima volta il tasso di vacancy in Europa potrebbe scendere sotto il 10% entro il 2025, attestandosi all’8,5%. La crescente carenza di spazi adeguati sta già spingendo alcuni operatori a occupare strutture meno attrattive, pur di garantire le risorse infrastrutturali necessarie.

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