Savills. Il settore retail in Italia tra high street, centri commerciali e grocery

Savills. Il settore retail in Italia tra high street, centri commerciali e grocery

Secondo l’analisi di Savills, il settore retail in Italia continua a mostrare segnali di solidità, sostenuto dalla ripresa del turismo, dalla resilienza delle high street e dalla tenuta dei centri commerciali. Nel primo trimestre del 2025 il comparto ha rappresentato il 21% del volume complessivo degli investimenti immobiliari, con circa 570 milioni di euro transati: un dato cinque volte superiore rispetto allo stesso periodo del 2024 e tre volte oltre la media degli ultimi cinque anni. Nel 2024, i volumi totali nel segmento retail hanno superato i 2,3 miliardi di euro, con la high street a rappresentare quasi la metà degli investimenti. L’interesse degli investitori è alimentato da fondamentali solidi, nuove aperture, format innovativi e da un maggiore allineamento tra le aspettative di venditori e acquirenti. Per la seconda metà del 2025 è attesa una stabilizzazione dei rendimenti e dei canoni prime.

Il turismo si conferma uno dei principali driver della domanda, sostenendo i canoni nelle principali città — Milano, Roma, Firenze e Venezia — ma anche in destinazioni stagionali balneari, lacustri e montane. Milano si distingue come il mercato più ambito: Via Montenapoleone è oggi la via più costosa d’Europa, con canoni pari a 15.000 €/mq/anno, mentre a Firenze, in Via de’ Tornabuoni, si raggiungono i 7.000 €/mq/anno.

Anche i centri commerciali mostrano segnali di ripresa: il footfall è stabile, i fatturati sono in crescita, con sei nuove aperture nel primo trimestre del 2025. Il segmento dei factory outlet ha guidato i volumi del trimestre, mentre supermercati, ipermercati e punti vendita fai-da-te si confermano asset strategici.

In questo scenario, il settore grocery ha registrato un anno record nel 2024, con 560 milioni di euro di investimenti distribuiti su otto operazioni (tre portafogli e cinque singoli asset), per un totale di 69 supermercati e ipermercati. La natura difensiva del comparto continua ad attrarre investitori, grazie a performance solide anche in fasi di incertezza economica. Le vendite alimentari hanno superato i livelli del 2019, mostrando maggiore resilienza rispetto a settori come la fashion, ancora sotto i valori pre-pandemia. Nel 2024, il grocery ha rappresentato il 24% dei volumi retail italiani, contro il 15% della media europea. La domanda resta sostenuta, trainata dall’interesse per l’out-of-town retail e dagli asset a vocazione alimentare e fai-da-te, con un’attenzione crescente per la prossimità, la sostenibilità e il presidio del territorio.

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