PwC. L’evoluzione del mercato NPE italiano
In Europa il mercato NPE sta vivendo una nuova fase di dinamismo: nel secondo trimestre del 2025, il valore complessivo delle esposizioni deteriorate delle principali banche europee ha raggiunto 373 miliardi di euro, con un rapporto medio NPE dell’1,84%. La situazione tra i Paesi è variegata: mentre in Germania e Francia si registrano ancora aumenti, Italia e Spagna continuano a migliorare la qualità degli attivi. In Italia, il mercato resta tra i più maturi e stabili d’Europa, con tassi di default ai minimi storici e un NPE ratio bancario del 2,3% (in forte calo dal 16,8% del 2015). Le sofferenze sono concentrate nei settori costruzioni (3,3%), retail (2,5%) e hospitality (2,3%). I volumi di transazioni si sono stabilizzati intorno ai 20 miliardi l’anno, con un mercato sempre più evoluto e basato su partnership e portafogli più granulari.
Il sistema italiano ha visto un drastico ridimensionamento dello stock complessivo di NPE, passato da 397 miliardi nel 2015 a 290 miliardi nel 2024, con solo 51 miliardi rimasti nei bilanci bancari. Lombardia e Lazio detengono le quote più alte di sofferenze (19,7% e 14,1% del totale), mentre Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia mostrano i livelli più bassi. Il settore corporate e PMI rappresenta il 67% delle sofferenze, seguito dai prestiti al consumo (24,7%). Il focus del mercato si sta progressivamente spostando verso nuove asset class come i portafogli Stage 2, ossia crediti che mostrano un lieve deterioramento ma non sono ancora classificati come sofferenze; i crediti riperformanti, che tornano a essere regolari dopo precedenti situazioni di difficoltà; e segmenti emergenti come il Buy Now Pay Later (BNPL), i crediti fiscali e quelli originati dal settore pubblico o dalle utilities, che stanno assumendo un peso crescente nelle strategie di investimento alternative. Cresce l’interesse per le cartolarizzazioni immobiliari, che hanno raggiunto un valore di 3,8 miliardi di euro, spinte da un calo del credito bancario al real estate e da una maggiore attenzione alla riqualificazione energetica degli edifici.
Il settore del servicing sta attraversando una profonda trasformazione: non più centrato sui volumi ma su efficienza, tecnologia e intelligenza artificiale. Dopo le grandi operazioni del 2024, il mercato si è stabilizzato, ma con margini in calo e ricavi in contrazione. La sfida futura sarà coniugare sostenibilità, innovazione e una governance capace di adattarsi rapidamente a cambiamenti. In questo contesto, l’Italia – forte di una gestione matura, un mercato secondario attivo e nuove opportunità in ambiti come i crediti garantiti dallo Stato e i reperforming loans – si conferma un laboratorio avanzato di evoluzione strutturale per l’intero ecosistema europeo del credito deteriorato.
Leggi il report: https://www.pwc.com/it/it/publications/npl/doc/PwC_NPE-ottobre25.pdf



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