Lavoro da remoto e città in transizione: l’analisi di ISPI su sfide e opportunità dell’”ibrido”
La pandemia ha accelerato un cambiamento profondo nel mondo del lavoro, rendendo il lavoro da remoto una componente strutturale in molte professioni e innescando una trasformazione radicale nel rapporto tra spazio urbano, attività economiche e vita quotidiana. Questo cambiamento ha inciso in modo disomogeneo tra settori e fasce di popolazione, con effetti significativi su produttività, equità e benessere.
Il report ISPI esplora queste dinamiche, evidenziando come il modello di città policentrica, resiliente e digitale rappresenti una risposta promettente ma complessa, tra opportunità di rigenerazione urbana e nuove disuguaglianze legate alla digitalizzazione e all’accesso ai servizi.
L’adozione su larga scala del lavoro ibrido ha trasformato la domanda di mobilità e di spazi, portando a una maggiore attrattività delle aree suburbane e dei quartieri misti. Fenomeni come il “donut effect” — la tendenza a spostarsi dal centro verso le periferie — stanno modificando l’equilibrio urbano e sollevano interrogativi sulla capacità delle città di garantire servizi adeguati nei nuovi poli di attrazione. Il riuso degli uffici come risposta all’emergenza abitativa, l’aumento della domanda di spazi verdi e multifunzionali, e la riorganizzazione della mobilità pubblica sono segnali di una transizione ancora in atto, che richiede visione strategica e investimenti mirati.
Il report dedica inoltre attenzione alle implicazioni ambientali e sociali del lavoro ibrido, al crescente impatto della digitalizzazione nella sanità e alle trasformazioni nei modelli di consumo e nel mercato immobiliare. In particolare, l’Italia emerge come esempio emblematico delle difficoltà legate alla connettività, alla qualità dell’abitare e alla resilienza urbana. La riconversione degli spazi sottoutilizzati, la promozione dell’accessibilità digitale e il rafforzamento dei servizi di prossimità sono identificati come leve strategiche per affrontare le sfide aperte dal nuovo paradigma del lavoro e costruire città più inclusive, efficienti e sostenibili.
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