
Cushman & Wakefield. Dazi, crescita e investimenti: il nuovo scenario per il CRE europeo
Questo approfondimento di Cushman & Wakefield analizza le potenziali ricadute sulla crescita economica e sul mercato immobiliare europeo derivanti dalle politiche adottate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei primi cento giorni del suo secondo mandato.
I nuovi dazi introdotti dagli Stati Uniti e l’instabilità del commercio globale contribuiranno a rallentare l’economia europea, anche se le prospettive restano complessivamente positive, con una crescita più moderata rispetto alle previsioni di inizio anno. A sostenere lo scenario macroeconomico contribuisce anche un cambiamento nell’orientamento delle politiche fiscali: diversi governi europei stanno infatti adottando misure più espansive, con un incremento della spesa pubblica destinata a difesa, infrastrutture e transizione energetica. Questo nuovo impulso fiscale potrebbe avere ricadute positive sull’occupazione, il rilancio del settore manifatturiero e un aumento della domanda degli spazi a uso ufficio, in particolare nei comparti legati alla tecnologia e alla difesa.
Il mercato europeo del real estate commerciale ha iniziato il 2025 in un contesto relativamente stabile, sostenuto da una domanda solida e dai primi segnali di ripresa sul fronte degli investimenti. Le strategie protezionistiche stanno spingendo molte aziende a riorganizzare le proprie supply chain, con un crescente ricorso all’onshoring e al nearshoring. Questa tendenza sta alimentando la domanda di asset logistici e industriali su scala continentale. Dopo sette trimestri consecutivi di contrazione, nel quarto trimestre del 2024 i capital values hanno registrato una crescita tra il 5 e il 6% su tutte le principali asset class. Le previsioni indicano una crescita cumulata dei valori superiore al 9% nei prossimi due anni, sostenuta da condizioni di finanziamento più favorevoli e da una progressiva riduzione dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.
L’imposizione di dazi su materiali chiave come acciaio e alluminio potrebbe però generare ulteriori pressioni sui costi di costruzione, inducendo alcuni sviluppatori a posticipare o ridimensionare nuovi progetti, in particolare nei segmenti con margini più compressi come gli uffici e il retail. In questo scenario, gli immobili esistenti e ben posizionati potrebbero beneficiare di una domanda crescente, soprattutto nei comparti prime e logistica. Nonostante l’indebolimento del dollaro possa ridurre l’attrattività del mercato europeo per gli investitori statunitensi, l’aumento dell’incertezza a livello globale sta orientando i capitali verso asset percepiti come più sicuri e liquidi. Questo contesto potrebbe favorire un ritorno di interesse verso il real estate, offrendo nuove opportunità agli investitori europei in un quadro di minore competizione internazionale.
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