L’attrattività dei poli direzionali globali, di ULI

L’attrattività dei poli direzionali globali, di ULI

I Global Business Districts (GBD) rappresentano uno degli snodi più strategici nelle grandi città: sono poli direzionali che concentrano capitale umano, funzioni decisionali, reti infrastrutturali e innovazione, contribuendo in modo determinante alla competitività urbana e all’attrattività dei territori. Il report di ULI analizza l’evoluzione dei GBD – identificandone 30 distribuiti in 19 Paesi attraverso un set di criteri elaborati basati su popolazione urbana superiore ai 2 milioni di abitanti, elevata densità edilizia, almeno 500.000 mq di uffici e una significativa presenza di sedi internazionali – sulla base di 2.400 indicatori organizzati in otto categorie, ponderati in funzione della rilevanza attribuita sulle opinioni dei principali stakeholder aziendali.

Nonostante l’impatto del lavoro ibrido e le trasformazioni economiche post-pandemiche, il 63% degli intervistati considera oggi i GBD più attrattivi rispetto al 2020. I distretti analizzati generano un forte impatto economico, impiegano oltre 7 milioni di lavoratori e ospitano 84 sedi centrali di aziende Fortune 500, confermandosi luoghi centrali per capitale, talenti e attività direzionali. Le performance evidenziano la resilienza dei distretti storici, con New York (Midtown e Financial District) ai primi due posti, seguiti da Tokyo Marunouchi, La Défense e la City di Londra. Il baricentro economico globale si sta spostando verso l’Asia, che concentra quattro dei primi dieci GBD grazie a crescita economica, dotazione infrastrutturale e presenza di grandi corporate.

Vengono messe però in luce anche alcune criticità comuni: domanda debole per gli uffici in mercati secondari, costi operativi in crescita, difficoltà nell’attrarre innovazione (solo il 19% dei rispondenti ritiene che i GBD favoriscano un ambiente ideale per innovare) e ritardi nella transizione climatica, con meno del 10% degli stakeholder convinti della capacità dei distretti di affrontare efficacemente i rischi climatici.

L’indagine individua quattro direttrici strategiche per il futuro: attrarre talenti attraverso distretti vitali e accessibili; rinnovare il patrimonio immobiliare puntando su qualità, servizi e sostenibilità; sfruttare tecnologie avanzate — tra cui AI, digital twins e infrastrutture smart — per migliorare efficienza e competitività; e accelerare la resilienza climatica tramite mobilità sostenibile, retrofit energetici e infrastrutture verdi. I GBD si stanno trasformando in “social districts” capaci di integrare lavoro, residenza, cultura e tempo libero, diventando quartieri magnetici e multifunzionali. I distretti che sapranno combinare innovazione, inclusività e transizione ecologica saranno, quindi, i più competitivi nel prossimo ciclo economico.

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