Banca d’Italia. A note on the effects of residential property price growth on bank profitability

The Note explores the relationship between the real estate cycle and profitability of European banks. From 2010 to 2018, the divergent real estate dynamics across European countries explain nearly one fourth of the profitability gap between banks established in countries with a sluggish real estate market and those located in the other countries. As a counterfactual exercise, we estimate that the average ROE of Italian banks in 2010-18 would have been about 1.6 percentage points higher if real estate prices in Italy had grown on average at the same pace as the median European country. Finally, the Note finds that banks established in countries that have been experiencing a sustained upswing in the real estate sector have not increased their capital position in response to the potential overheating of their domestic real estate sector.

Congiuntura Flash di Confindustria – dicembre 2019

Il PIL in Italia si preannuncia debole nel 4° trimestre, come nei precedenti (+0,1%). L’occupazione da luglio segue un andamento altalenante (in ottobre +0,2%). L’industria resta in difficoltà: a novembre gli ordini di beni hanno subito un’ulteriore erosione; il CSC stima una produzione di nuovo in flessione (-0,3%), con una variazione nulla acquisita nel trimestre; il PMI (Purchasing Managers’ Index) è in area di contrazione (47,6). Nei servizi, invece, il PMI continua a salire (52,2 in ottobre), dopo l’apprezzabile aumento del fatturato nel 3° trimestre. L’export procede a strappi. L’export italiano è salito dell’1,2% in valore a settembre, ma registra un calo nel 3° trimestre. Gli investimenti risultano in calo. Dopo l’attesa flessione degli investimenti nel 3° trimestre (-0,2%), a novembre gli ordini interni dei produttori di beni strumentali hanno subito un’altra mini-erosione e la fiducia delle imprese manifatturiere è diminuita di poco, continuando ad oscillare su valori modesti. Ciò preannuncia un moderato calo della spesa per beni strumentali anche nel 4° trimestre. Tassi in lieve aumento. A novembre il rendimento del BTP decennale è risalito di tre decimi rispetto ai minimi, in media a 1,18%. Il mini-rialzo ha riguardato anche altri paesi dell’Eurozona, che avevano tassi molto negativi, segnalando in parte più fiducia tra gli investitori. Perciò, lo spread sopportato dall’Italia è cresciuto, ma in misura limitata (160 punti base sulla Germania a fine mese; 150 in media). Ciò avviene nonostante i nuovi acquisti BCE di titoli, dal 1 novembre (13 mld di euro di bond pubblici finora), che proseguiranno nei prossimi mesi, ma il cui effetto sembra essere stato già scontato dai mercati. Sebbene il costo del credito per le aziende italiane è rimasto ai minimi storici (1,3% a settembre), il calo dei prestiti sembra ampliarsi (-1,0% annuo). Le indagini qualitative avevano fornito segnali incoraggianti sulle condizioni di offerta nel 3° trimestre. Ma resta ampia la quota di imprese che non ha ottenuto il credito richiesto (5,5% a settembre), segnalando domanda inevasa.